Mar. Lug 16th, 2024

Lucia FrappaA partire da Domenica 18 ottobre 2015, l’artista mantovana Lucia Frappa esporrà una selezione di acquerelli a Mantova all’interno della Galleria Arianna Sartori, nella centralissima Via Cappello al n° 17. La mostra Il gesto deciso, si inaugurerà alla presenza dell’artista Lucia Frappa, Domenica 18 ottobre alle ore 11.00 con la presentazione di Barbara Ghisi, curatrice della mostra.
L’esposizione resterà aperta al pubblico, fino al 5 novembre 2015.

Forse sarà anche esagerato ma la sensazione di freschezza e immediatezza dell’atmosfera che si prova di fronte agli acquerelli dell’artista di origine friulana Lucia Frappa è unica! Inizialmente i suoi dipinti mostravano parvenze di disegno a grafite che tratteggiava anche se di pochissimo le direziono delle forme. Il segno grafico della matita, derivato anche dall’esperienza fatta con l’incisione, era deciso e risolto con grande maestria. Serviva da base per il colore acquerellato che rifiniva l’opera. Il colore si stendeva nei tratti segnati di grigio dalla punta della matita e si fondeva nel suo insieme dando volume alle forme. Poi basta! Nessun segno di matita nelle opere successive. Nessun tratto che possa essere ripensato, modificato o cancellato. Non ammette più rilassamenti nel concetto che vuole esprimere; è tenace nella realizzazione che si propone. Lucia Frappa afferra i colori, le figure, i paesaggi del mondo che ci circonda e con la sua abilità imprime tutto nel quadro. Solo l’immediatezza dell’esecuzione del pennello sulla carta. Solo linee sottilissime e fini stese direttamente a pennello, a volte prima, a volte dopo la stesura colorata delle campiture di base. L’anima che abita questi acquerelli si trova nell’immediatezza della sua stesura. Nella velocità che conferisce movimento e freschezza alle opere. Nell’armonia dei colori densi e vivaci, mai troppo diluiti e ben definiti nelle loro tonalità. Il pennello scorre sulla carta sicuro e deciso. C’è nei dipinti di Lucia Frappa l’entusiasmo di chi capisce che c’è una ricchezza infinita nelle possibilità di linguaggio di questa tecnica. E quel che importa per l’acquerellista è cogliere l’essenza dell’immagine rappresentandola nel minor tempo possibile. Immortalare la scena come in uno scatto fotografico. Fermando quel preciso istante colto nello spazio visivo o mentale, sia esso reale, copiato da foto o derivato dal ricordo. In opere come “II sax” si vede la perfezione dell’insegnamento del suo maestro Demetrio Casile. Le sensazioni ottenute dai colori complementari come il blu e l’arancione rendono potente l’impatto emotivo e fanno risaltare l’immagine del soggetto. Con grande maestria e virtuosismo sono state tracciate le volute nell’aria del fumo della sigaretta del musicista. L’opera è rifinita nei minimi particolari del soggetto ma sfuma intorno dissolvendosi con potenza ed eleganza. In opere come in “Fiori” invece, del periodo successivo sembra che le pennellate si basino sulle sensazioni captate dalle fusioni tonali vivaci dell’accostamento di numerosi petali. Le tonalità dei soggetti rappresentati si sciolgono tra di loro originando altri colori che lasciano intravedere nuove forme e volumi. Gli spazi non dipinti lasciati sul foglio bianco contribuiscono alla rispondenza visiva delle sensazioni luminose. Linee sottili continue, brevi o interrotte delineano le forme dei fiori disegnandole in punta di pennello. Nei paesaggi all’aria aperta si percepisce in pieno la sensazione dei mutamenti atmosferici. Nel dipinto “Neve” del 2013, la dissolvenza dei colori blu e grigi nel cielo crea nuvole cariche di pioggia che riflettono il bianco della cristallizzazione dei fiocchi di neve appena caduti. Il bianco del foglio asciutto che delinea la neve all’orizzonte, crea il principale piano prospettico contribuendo alla tridimensionalità della veduta panoramica. La profondità dell’opera diventa infinita. E tutto sembra appena avvenuto, tutto sembra fresco e presente. Anche quando ad essere rappresentate sono le persone lungo le vie cittadine, il tempo si ferma in quell’istante preciso e le pennellate veloci e accostate le fanno vibrare conferendo loro movimento. Il controluce pone le sagome scure, emergenti da ombre blu-viola, in primo piano facendole quasi fuoriuscire dal foglio. In queste opere successive al primo periodo si vede nei suoi acquerelli, oltre alla guida a Milano del suo maestro Angelo Gorlini, la personalizzazione della tecnica. La brillantezza cromatica e la freschezza caratterizzano ogni suo quadro. Questi due elementi, a prescindere da quello che può essere il soggetto dell’opera insieme alla notevole immediatezza espressiva costituiscono l’essenza delle opere di Lucia Frappa. L’originalità dei suoi acquerelli si manifesta anche nell’ariosità che pervade i quadri e che non vien meno neppure nei soggetti che tendono a restringere lo spazio visivo come, ad esempio, le nature morte. Persino in tali raffigurazioni la tipicità del suo acquerello riesce ad evitare la compressione visiva del soggetto. La sua opera a primo impatto appare semplice, ma non lo è poiché è concettualmente satura; ciononostante è trasparente. La verità è che i suoi acquerelli mirano solo alla conquista di un pubblico scelto ed intelligente che sa riconoscere l’artista poetico dalle grandi capacità pittoriche.
Barbara Ghisi, Modena, marzo 2015

Normalmente di un’artista parlano e scrivono gli altri, per ciò che riguarda il mio caso, preferisco farlo da sola, forse perché ho la presunzione di conoscermi meglio di chiunque altro. Nasco a Camino al Tagliamento in provincia di Udine ne 1948, che ancora per me è carica di ricordi, ricordi indelebili, fondamentali di persone, cose, luci, colori che stanno alla base della mia formazione spirituale ed artistica.
Sin da piccola ho amato in modo prepotente le matite, i colori e gli acquerelli, ogni superficie bianca era utile per essere pasticciata. Poi, non dimenticando né le matite, né i colori, la mia strada ha preso una direziono diversa, dagli anni 70 vivo e lavoro a Roverbella in provincia di Mantova, frequentando in questi anni i corsi all’accademia Carrara di Bergamo sotto la guida del professor Mino Marra.
Ho lavorato per tanti anni all’Agenzia del Territorio di Mantova ma verso la fine degli anni Ottanta è ripresa in me la voglia irrefrenabile di riempire fogli e quant’altro di colori ed immagini, così ho ripreso il lento cammino per imparare ad usare gli acquerelli, perché secondo me chi usa questa tecnica non ha mai finito di imparare. Questo amore appassionato per l’acquerello mi viene trasmesso dal prof. Demetrio Gasile di Bologna e poi per molti anni perfezionato seguendo dei corsi di acquerello tenuti da Angelo Gorlini di Milano e dagli stage Dall’Austriaco Erwin Kastner.
Davanti a una tela bianca sento una forza creatrice inferiore che mi permette di esternare sensazioni particolari e trasformarle con l’ausilio di acqua e pigmento in rappresentazioni spontanee ed istintive, sono attratta soprattutto dalle atmosfere e mi lascio trasportare dalle sensazioni del momento.
In periodi diversi ho sperimentato la tecnica dell’incisione sotto la guida del prof. Franco Bassignani. Ho fatto parte dell’associazione Artisti Virgiliani e del gruppo artistico ADAF di Mantova. Se ora ciò che ho scritto sin qui, vi ha incuriosito, date un’occhiata ai miei lavori. Lucia Frappa