Appuntamento venerdì 2 ottobre a partire dalle ore 15 presso il Complesso Museale di San Domenico (Piazza Guido da Montefeltro, 12) con una giornata internazionale di studi dedicata al violoncellista, didatta e compositore forlivese Giovanni Battista Cirri. Conclude l’ampio programma della giornata, la presentazione in serata di una monografia edita da Libreria Musicale Italiana dedicata al compositore a cura di Elisabetta Righini, ideatrice del “Progetto Cirri” in collaborazione con l’Università di Bologna, e l’esecuzione in prima assoluta in tempi moderni di una tra le opere più rappresentative del musicista forlivese, i Sei Quartetti per archi Op. 13, a cura del Quartetto Fauves composto da Leonardo Cella e Pietro Fabris al violino, Elisa Floridia alla viola e Giacomo Gaudenzi al violoncello. Rientra nel Progetto la realizzazione di un cd inedito del Quartetto Fauves in uscita imminente.
Ufficio Stampa, Michela Giorgini
La Giornata di studi è parte di un progetto più articolato – il già citato “Progetto Cirri”, per la riscoperta e valorizzazione dell’opera del musicista forlivese – che coinvolge più istituzioni emiliano-romagnole, quali il Comune di Forlì (cofinanziamento e promozione), la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (cofinanziamento e promozione), la Fondazione Cassa dei Risparmi di Ravenna (cofinanziamento). Il progetto fruisce del patrocinio del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo (MiBACT), dell’Istituto regionale per i Beni Artistici Culturali e naturali (IBC), del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna (DAR).
Nato a Forlì nel 1724, nel corso della sua lunga carriera Cirri è stato apprezzato compositore e musicista oltre che in Italia anche a Londra, Parigi e nei territori germanici, cimentandosi in concerto come straordinario solista e con grandi e grandissimi del suo tempo quali Wolfang Amedeus Mozart, prima di rientrare definitivamente nella città natale nell’ultima parte della vita. Sebbene risultino pressoché inesplorate, le sue composizioni sono oggi riconosciute come opere di assoluto valore, e meritano di essere pienamente valorizzate. Il maestro forlivese infatti – oltre che esponente di rilievo della schiera di musicisti che nel XVIII secolo proseguì nella diffusione della scuola strumentale italiana, rappresentata da illustri compositori come Boccherini – è anche uno dei pochissimi esempi italiani di rilievo del preclassicismo musicale, quella fase di transizione che nella seconda metà del Settecento vide il progressivo abbandono dei paradigmi stilistici e formali del Barocco a favore di una nuova condotta di scrittura, che troverà piena espressione nel periodo aureo del Classicismo europeo.
Compiuti gli studi dapprima a Forlì e successivamente a Bologna e Padova, fu collaboratore dello stimatissimo padre francescano Giambattista Martini, compositore, teorico della musica e grande erudito considerato uno dei più importanti maestri del suo tempo, insegnante di Mozart stesso. Cirri iniziò la sua carriera concertistica a Parigi e poi, nel 1764, proseguì, acclamatissimo a Londra, e divenne esecutore alla corte del duca di Gloucester, fratello di re Giorgio III d’Inghilterra. Dopo la rilevante carriera svolta all’estero, Cirri rientrò in Italia definitivamente qualche anno prima della morte del fratello Ignazio, al quale succedette nel 1787 come organista e maestro di cappella della Cattedrale di Forlì, carica che mantenne fino alla morte, avvenuta sempre a Forlì, l’11 giugno 1808.
Numerose le sue composizioni e le raccolte stampate all’epoca per i più grandi editori, tra le quali si ricordano, oltre ai Sei Quartetti Op. XIII, in programma nel corso di questo appuntamento di “Incontri & Letture”, anche gioielli come i Concerti Op. XIV per violoncello, le Sonate a solo per violoncello op. 16, o i Sei Duetti Op. 12, brani, non a caso, oggetto di alcune importanti riproposizioni nel corso del Novecento. Le ragioni dell’attenzione particolare dedicata in questa giornata a Giovanni Battista Cirri sono legate, prima ancora che alle sue origini forlivesi, alla necessità di riscoprire la figura di un musicista che ha raccolto l’eredità del suo tempo e che ha contribuito al percorso di emancipazione tecnica ed espressiva dello strumento con esempi di indiscussa rilevanza, sia dal punto di vista teorico sia esecutivo.
Nella storia della musica strumentale italiana del Settecento infatti, Cirri occupa una posizione rilevante, che la Giornata di studi mira a mettere in luce, perché, pur essendo interprete diretto della grande tradizione violoncellistica italiana – all’epoca segnata soprattutto da Boccherini – fu tra i pochi compositori che si rapportarono a diversi stili, tra cui lo stile tedesco, i cui rappresentanti più prestigiosi sono Haydn e Mozart. Fantasia nell’invenzione sonora, fluidità di linee, ampiezza di respiro delle frasi ed espressione piacevole del sentimento, sono tutti caratteri che si ritrovano nelle composizioni del maestro forlivese, oggi considerato punto d’incontro tra diverse tendenze che andavano affermandosi in Europa, oltre che esecutore dotato di straordinaria tecnica violoncellistica mai fine a se stessa, ma sempre rivolta alla ricerca di una vivace eppur elegante, originale ispirazione.
La giornata di studi dedicata al compositore forlivese vede la partecipazione di studiosi italiani e stranieri che hanno approfondito le ricerche su biografia, catalogo delle opere, vicende e luoghi dove il musicista soggiornò (oltre a quelli già segnalati anche Napoli, Firenze, Venezia), e focalizza l’attenzione in particolare sul genere ‘Quartetto’, formazione che nel secondo Settecento diviene emblematica ai fini degli sviluppi stilistici e formali che segnano il passaggio dalla tradizione tardo-barocca a quella classica.
Il Comitato scientifico di questo importante appuntamento è composto dalla prof. Elisabetta Pasquini, professore associato di Storia della Musica dell’Università degli Studi di Bologna; dalla dott. Elisabetta Righini, musicologa, autrice di approfondite ricerche sulla biografia e sulla produzione del musicista che hanno trovato forma nel saggio Giovanni Battista Cirri. Memoria e sintesi dell’inventio sonora in corso di stampa per LIM; da Davide Drei, Sindaco di Forlì, rappresentante istituzionale; da Elisa Giovannetti, Assessore alla Cultura del Comune di Forlì; e da Ariele Monti, presidente dell’Associazione culturale forlivese “Area Sismica”, soggetto proponente e organizzatore della Giornata di studi.
Completerà l’intenso pomeriggio, a ingresso libero, in cui sarà possibile seguire le relazioni degli studiosi, l’esecuzione musicale in S. Giacomo – prima assoluta in tempi moderni – di alcuni quartetti tratti dalla Raccolta Op. XIII, una delle opere più importanti di Cirri, composizioni datate 1775 e dedicate al Visconte di Dudley, città dell’Inghilterra centrale nella contea di Stafford.
A cimentarsi nella composizione sarà il Quartetto d’archi romagnolo il cui nome è ispirato all’esperienza dei Fauves (in francese “belve”), gruppo di pittori francesi del primo Novecento di cui Henri Matisse è l’esponente più celebre. Lo stile fauve, di grande impatto visivo, trasposto in chiave musicale è ciò che ispira l’ensemble dei quattro giovani musicisti, che intendono condividere con gli ascoltatori “un’intensa esperienza emotiva caratterizzata da forti colori musicali”. Il Quartetto vanta partecipazioni a Festival musicali internazionali e rassegne concertistiche in Italia e in Europa.
L’appuntamento è inserito all’interno del ciclo culturale “Incontri e letture” della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, partner del progetto.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
“Giovanni Battista Cirri. Compositore, didatta e virtuoso nell’Europa del secondo Settecento”
15.00 Saluti del Sindaco
Introduzione di Elisabetta Pasquini
15.30 Elisabetta Righini
La produzione di Giovanni Battista Cirri: una sintesi stilistica e formale preclassica.
16.15 Hannah Templeton
Giovanni Battista Cirri in London: 1764-1775.
16.45 Stephanie Klauk
Il quartetto d’archi italiano in Germania: Giovanni Battista Cirri nel contesto del classicismo viennese.
17.15 pausa
17.45 Lucio Tufano
«In questa città … ho ritrovato la musica all’estremo decaduta ed avvilita».
Le occasioni napoletane di Giovanni Battista Cirri (1780-1782).
18.15 Luca Aversano
Il Quartetto italiano nel Settecento
21.00 presentazione della monografia di Elisabetta Righini Giovanni Battista Cirri (1724-1808). Memoria e sintesi dell’inventio sonora”, ed. LIM, e prima esecuzione assoluta in tempi moderni dei Quartetti op. XIII di G. B. Cirri a cura del Quartetto Fauves.
CURRICULUM DEI MUSICISTI
QUARTETTO FAUVES: Leonardo Cella, violino – Pietro Fabris, violino – Elisa Floridia, viola – Giacomo Gaudenzi, violoncello
Quartetto d’archi italiano ispirato all’esperienza Fauves e all’uso del colore puro, vibrante che contraddistingue l’innovativo movimento pittorico.
Ha ottenuto i Master in quartetto d’archi presso la Hochschule für Musik, Theater und Medien Hannover e la Musik Akademie di Basilea, nonché il Diploma di perfezionamento in quartetto d’archi presso la Scuola di Musica di Fiesole. Il Quartetto Fauves vanta partecipazioni a Festival musicali internazionali e rassegne concertistiche quali Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival Internazionale del Quartetto d’Archi “Paolo Borciani”, Hannover Kammermusik Festival “Think Big”, Teatro Politeama, Fondazione Musica Insieme Bologna, Festival Verdi di Parma, Holdenstedter Schlosswochen Uelzen, Johannes Brahms Kammermusik Festival Hannover. Si è esibito nel ciclo “I Concerti del Quirinale”, al Ministero Tedesco della Cultura come rappresentante delle eccellenze musicali straniere presenti in Germania, all’Università “La Sapienza” in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (1813-2013. È stato recentemente insignito della prestigiosa borsa di studio triennale concessa dalla Yehudi Menuhin Foundation, fondazione che opera a livello internazionale per la diffusione della cultura musicale e per la valorizzazione dei giovani talenti.