Gio. Nov 21st, 2024
Pala del Pigello Portinari
Pala del Pigello Portinari
Pala del Pigello Portinari

Da oggi ai turisti e ai visitatori di Expo la possibilità di visitare il capolavoro “Pigello Portinari davanti a San Pietro Martire.” FONDAZIONE ATLANTE E’ ORGOGLIOSA DI PRESENTARE IL PREZIOSO RESTAURO CONSERVATIVO PRESSO LA BASILICA DI SANT’EUSTORGIO A MILANO. La Fondazione, creata da Amadeus Italia e dal Gruppo Uvet, ha sponsorizzato il restauro di un’opera del ‘400 fiorentino, in una delle chiese più antiche di Milano.

Comunicato a cura di Ferdeghini Comunicazione

I turisti e i visitatori che si recano a Milano in occasione di Expo hanno ora un’ulteriore visita di pregio da inserire nel proprio carnet. Presso la Basilica di Sant’Eustorgio, in zona Ticinese, una delle più antiche chiese della città dove è custodito anche il sarcofago dei Re Magi, sarà ora possibile ammirare il dipinto che, dopo un prezioso restauro conservativo che ha riportato l’opera all’originale bellezza, ritrae Pigello Portinari davanti a San Pietro Martire.
Fondazione Atlante, attiva nella tutela del patrimonio culturale e storico italiano, ha deciso di impedire il degrado di quest’opera d’arte inserita in una delle basiliche più importanti del capoluogo lombardo, offrendo alla Parrocchia di Sant’ Eustorgio l’importo necessario per il consolidamento e il recupero estetico del dipinto.

Luca Patanè, Presidente di Uvet e della Fondazione Atlante afferma: “Il patrimonio artistico di un Paese è uno dei modi per mantenere viva la memoria collettiva. Siamo rimasti affascinati dalla bellezza della Cappella Portinari e di una delle chiese più antiche di Milano qual è la Basilica di Sant’Eustorgio. La Fondazione si è interessata a quest’opera che, molto rovinata, stonava con i colori brillanti dei dipinti e degli affreschi già restaurati della Cappella. Avuta da esperti la conferma della preziosità del dipinto, si è convinta dell’importanza di questo progetto che avrebbe restituito a Milano un piccolo capolavoro ”.
Francesca Benati, Amministratore Delegato di Amadeus Italia commenta: “Aver contribuito a restituire in tutta la sua bellezza la Pala del Pigello a Milano e averla riportata nel suo luogo d’appartenenza, ci riempie di orgoglio. In futuro Fondazione Atlante, grazie alla forte motivazione alla base dei successi ottenuti, sarà impegnata in altri progetti di restauro di beni artistici e culturali, per riportare a nuova vita opere storiche del nostro patrimonio e per dare continuità al nostro passato”.
L’opera, rappresenta il momento in cui San Pietro Martire si rivela in apparizione a Pigello Portinari, ispirandogli la costruzione della Cappella. Cappella che testimonierà mirabilmente la presenza dell’arte fiorentina a Milano.
Il fiorentino Pigello Portinari era il responsabile della filiale milanese del Banco dei Medici, “ardentissimo” amico di Francesco Sforza, nonché committente della Cappella Portinari all’interno della chiesa domenicana di Sant’Eustorgio a Milano. Questo esprime l’intreccio di ragioni politiche, propagandistiche e devozionali che hanno guidato l’uomo di fiducia dei Medici.
Pigello era dunque un personaggio di grande spicco nella Milano del Quattrocento. Come tale affidò il suo ritratto a un grande artista, sulla cui esatta attribuzione gli studiosi stanno ancora indagando.
Non va dimenticato che una reliquia del capo di San Pietro martire è sepolta proprio qui. E qui Portinari si fece seppellire, nel 1468, sotto il pavimento dell’altare.
Originariamente il dipinto era su tavola, poi trasferito su tela per ragioni conservative. Il primo restauro risale alla fine dell’800, il secondo al 1960. Parliamo di tempera e olio su una tela di cm 110 x 177, dove oggi possiamo ammirare anche la preziosa lamina d’oro.