Mar. Lug 16th, 2024
Antonio Barrani, Il Faro di Genova
Antonio Barrani, Il Faro di Genova
Antonio Barrani, Il Faro di Genova

La mostra “ Rotte fantastiche e rotte vere” del maestro Antonio Barrani toglie gli ormeggi dal golfo di Lerici dopo essere stata esposta nel suo castello, e partirà approdare alla lanterna di Genova, per essere dislocata dal 29 maggio al 28 giugno 2015, nella galleria delle Esposizioni del  Galata, Museo del Mare di Genova. Inaugurazione  venerdì 29 maggio ore 17, con interventi dei critici Adriano Basso e Barbara Pacini, catalogo a cura curata dalla galleria Vallardi di La Spezia.

Comunicato a cura di Maria Capellini

Lo scrittore Adriano Basso nel catalogo scrive: ” Dire che i quadri di Barrani siano belli non è una novità. Penso che sarebbe pure ripetitivo sottolineare la vivacità del tratto e la scelta cromatica; per non parlare poi dell’aspetto onirico, sul quale è stato detto tutto dai Surrealisti, fino ad arrivare alle tele di Antonio. Mi piacerebbe scrivere dei simboli che vengono ripetutamente riprodotti nei suoi quadri, soprattutto delle Navi, ma ora vorrei soffermarmi solo sull’idea del Viaggio. Sottolineare che nei quadri di Antonio traspaia l’idea del viaggio direi che è addirittura banale: le cartine nautiche, che rappresentano le coste in “scala”, sono la base su cui si tracciano rotte ancora da navigare e da decifrare. Per aiutarmi ad interpretare la sostanza di questi quadri avrò bisogno del sostegno del poeta veneziano Baffo e del filosofo Hegel. Baffo, in un geniale aforisma afferma che: “Viaggiar descanta, ma chi parte Mona torna Mona”. Antonio è sicuramente partito, si è attrezzato di cartine nautiche che riproducono la realtà geografica in “Scala”, della Rosa dei Venti, dei aaa Adriano Basso Critico d’arte, scrittore. 8 suoi colori e di tanti simboli come compagni di viaggio. Ma per capire come è partito dobbiamo ricorrere ad una delle più autentiche dichiarazioni di Hegel: “È vero l’intero”. Non è vero ogni singolo quadro se non lo possiamo inserire in un processo dialettico e storico. Ed è di questo processo che vorrei scrivere, per capire quale è la vera sostanza di questi quadri che singolarmente potrebbero essere giudicati semplicemente belli. Quando Barrani iniziò a dipingere, colorava delle tele monocratiche su cui ritraeva delle ripide scale, strette ed anguste: le tipiche scale delle case dei caruggi di Liguria, che furono costruite quasi inaccessibili per selezionare i visitatori. Era faticoso salirle ma era ancora più pericoloso discenderle, con quei gradini di ardesia consunta e resa lepegosa dall’aria di mare. Ebbene, Antonio il suo viaggio lo ha iniziato percorrendo quelle scale, che inizialmente avevano le sembianze di un incubo ma che, attraverso la sua arte, le ha trasformate in un viaggio onirico, attraente e colorato per noi che le ammiriamo nei suoi stupefacenti quadri.”

La critica Barbara Pacini nel suo intervento “L’Antonio innamorato” riporta: “Un mondo di colori e fantasia, in cui tra barche volanti e girotondi di bambini, delfini sguizzanti e profili architettonici, Antonio Barrani dipinge con straordinaria linfa vitale i suoi suggestivi quadri legati al mondo del mare. Con tratti nitidi e sinceri, fonde la geometria di panorami rivieraschi alla fluidità dell’acqua, in cui la natia Vernazza si trasforma in simbolo della stessa Liguria fino a lambire le sponde semantiche di tutto il Mediterraneo.L’ausilio di carte marine, sfondo immaginifico di rotte esplorate o ancora sconosciute, dona una maturità alle forme policrome che mantengono vivida la gioia del fanciullo, che riposa in ogni artista, ma che in Barrani esplode in soggetti divertiti e accesi. Numerosi, ma mai sovrabbondanti, gli elementi presenti nelle sue opere: delfini giocosi, mongolfiere trainanti, allegre conchiglie, lisergiche farfalle, navi imponenti e barchette realizzate con spartiti musicali; il risultato è una sinfonia pittorica che sembra coniugare le note dell’immaginazione con la musicalità delle immagini. Compare anche la luna, anelata ed esaltata dai poeti quanto dagli uomini comuni, che dall’alto ammicca al nostro Antonio, nelle vesti di un Orlando innamorato quanto sinceramente devoto al potere refrigerante dell’arte.”

nell’allegato foto del maestro e dipinto ” La lanterna”