Per la stagione 2015 la Fondazione Antonio e Carmela Calderara propone la mostra “Pregnanza del colore”, con opere dell’artista tedesca Nataly Maier, in virtù di un legame indiretto ma di evidente pertinenza stilistica con la pittura di Antonio Calderaia, data soprattutto dalla ricerca sul colore come luce.
Comunicato a cura dell’Ufficio Stampa, Anna Alemani
L’esposizione, aperta al pubblico da giugno ad agosto 2015 – occupa le sale delle mostre temporanee, affacciate sullo spazio verde della secentesca sede della Fondazione Calderara a Vacciago sul lago d’Orta, dove è custodita ed esposta la collezione di respiro internazionale che l’artista ha costituito nel corso della sua vita.
“Pregnanza del colore”- curata da Elisabetta Longari con Eraldo Misserini – mette in evidenza alcune fasi recenti del lavoro dell’artista tedesca esponendo oltre 30 tele (olii, tempere e acquarelli), accompagnate da significative testimonianze del suo metodo operativo che bene si ricostruisce dai taccuini su cui Maier prende i suoi appunti visivi.
Nata in Germania, Paese in cui Calderara ha esposto assiduamente, Maier lavora spesso in Italia a partire dall’inizio degli anni Ottanta e passa le sue vacanze a Boleto, piccola località nel comune Madonna del Sasso. Nella sua pittura, concentrata sull’intensità soffusa della luce e del colore e organizzata in zone essenziali riconducibili a un’idea decantata di paesaggio, si trova facilmente riscontro dell’atmosfera e delle condizioni della visione così come si verificano nelle campagne intorno al lago d’Orta. Su questo terreno si apre il dialogo a distanza tra l’opera di Maier e quella di Calderara. I due pittori, pur partendo da premesse diverse, hanno condotto un’indagine sul colore-luce che li ha portato entrambi verso un’astrazione ricca di reciproci rimandi.
La mostra fornisce al visitatore una serie di puntuali riferimenti visivi espliciti, immediati e di facile lettura emotiva.
Nataly Maier proviene dalla fotografia, nel cui ambito ha indagato i rapporti tra colore fotografato e colore dipinto; in seguito si è dedicata all’accostamento di fotografie in bianco e nero a superfici monocrome dipinte, che evocavano il soggetto ritratto. Gradualmente si è sempre più concentrata sull’esperienza emozionale del colore e, sulla base dell’approfondimento di diverse teorie del colore, sull’atto del dipingere in sé e sulla pittura tout court.
Nei mesi di settembre e ottobre la Fondazione Calderara ospiterà la mostra “SEGNI CON LE ALI”, con opere di Simonetta Ferrante, a cura di Elisabetta Longari.
FONDAZIONE ANTONIO E CARMELA CALDERARA
Via Bardelli 9, tel.0322 998192 Vacciago di Ameno (NO)
6 giugno – 30 agosto
Apertura Fondazione: dal 15 maggio al 15 ottobre
Ingresso gratuito
da martedì a venerdì: 15.00/19.00
sabato e domenica: 10.00 /12.00 – 15.00 / 19.00
lunedì chiuso
Indicazioni stradali: Vacciago è una frazione di Ameno. Per arrivarci si prende l’autostrada dei laghi, direzione Varese, fino all’uscita di Gravellona Toce ARONA, dopo il casello girare a sinistra, seguendo le indicazioni Lago d’Orta, Invorio, Armeno, Ameno, e dopo località Lortallo, a sinistra, Vacciago.
La Collezione Calderara, allestita dal pittore Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903- Vacciago 1978) nella sua secentesca casa-studio di Vacciago, si compone di 327 opere di pittura e scultura contemporanee, delle quali 56 sono di Calderara stesso e 271 di diversi artisti europei, americani, giapponesi e cinesi accomunati al maestro da rapporti di amicizia e di stima o da affinità di ricerca, tra cui Lucio Fontana, Piero Manzoni, Victor Vasarely, Kengjiro Azuma, Grazia Varisco, Dadamaino, Osvaldo Licini e Arnaldo Pomodoro. La Collezione offre pertanto un’ampia documentazione delle avanguardie internazionali degli anni Cinquanta e Sessanta, con particolare attenzione all’astrattismo geometrico, all’arte cinetica, alla op art e alla poesia visiva. Sono rappresentati anche alcuni aspetti delle avanguardie storiche. L’arte di Calderaia è illustrata con un gruppo di opere fra le migliori del periodo figurativo e con una selezione esemplare della successiva fase astratto-concreta.