Il Festival Portobeseno 2015 ospita l’incontro biennale del Forum Klanglandschaft (FKL). Il Forum per il paesaggio sonoro sceglie la fortezza in Trentino per il suo simposio. Sono attesi 77 musicisti, artisti e studiosi dai cinque continenti. “Un’occasione per confrontarsi e stimolare la riflessione intorno al tema dell’identità sonora”.
Il Castello di Beseno diventerà una grande cassa armonica fra le cui pareti si diffonderanno suoni provenienti da tutto il mondo. L’occasione è data dall’undicesima edizione del festival Portobeseno: da venerdì 22 a domenica 24 maggio l’evento curato da Portobeseno (Davide Ondertoller e Sara Maino) in collaborazione con FKL a Besenello, in provincia di Trento, ospita “Soundscapes & Sound Identities”. Si tratta del settimo Simposio internazionale sul paesaggio sonoro del Forum Klanglandschaft (FKL), Forum per il paesaggio sonoro, organizzazione internazionale con base fra la Svizzera, la Germania, l’Italia e l’Austria. Il Forum rappresenta una piattaforma di scambio fra chi si occupa del suono nelle più diverse discipline: etnomusicologia, antropologia, composizione musicale, arte contemporanea, architettura, ingegneria elettroacustica.
Tutto questo si traduce in una tre giorni densa di conferenze, concerti dal vivo e installazioni sonore e visuali.
Ad aprire l’evento sarà un concerto di Pierre MARIÉTAN, compositore svizzero classe 1935 che combina composizioni musicali con suoni d’ambiente presi dalla vita quotidiana. Mariétan eseguirà dal vivo il concerto d’apertura di “Soundscapes & Sound Identities”, venerdì 22 maggio alle 10, nella chiesa di Sant’Agata a Besenello. Il brano che sarà eseguito, “Chants”, sfrutterà le risonanze proprie della chiesa, mettendo in evidenza la sua identità sonora.
C’è attesa anche per Richard Lerman, pioniere statunitense della esplorazione di spazi e forme desuete nelle composizione musicale: l’artista proporrà negli spazi del castello una installazione video e sonora, “The Danube, Vineyards and Carbon Fiber Rods”, frutto di registrazioni ambientali effettuate nel 2014 a Krems, in Austia, fra le rive del Danubio e i vigneti circostanti.
Domenica mattina alle 9 una passeggiata sonora accompagnerà i visitatori ad esplorare i suoni del castello e dei suoi dintorni, tenendo le “orecchie aperte” agli stimoli auditivi che abitano l’ambiente. «È molto importante appropriarci del suono intorno a noi – spiega Davide Ondertoller – Si tratta di darsi una occasione per valorizzare, prestare attenzione ai suoni che ci accompagnano nella vita quotidiana, che passano per lo più inosservati, inascoltati. Si tratta di imparare ad ascoltare».
Il programma comprende 77 eventi con uno spiccato carattere internazionale: 47 gli artisti stranieri, 30 gli italiani. Gli artisti arriveranno da Usa, Messico, Argentina, Perù, Giappone, Corea del Sud, Australia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Irlanda, Finlandia, Svezia, Turchia, Olanda, Belgio, Svizzera e Austria.
La fortezza, la più vasta delle Alpi orientali, accoglierà ricercatori e artisti il cui lavoro indaga il rapporto fra i paesaggi sonori che ci circondano e il concetto di identità. Saranno discusse 29 relazioni scientifiche, proposte 24 performance sonore dal vivo, e stanze e cortili del maniero che domina la Vallagarina si animeranno con 14 video installazioni e 10 audio installazioni.
Le proposte sono state selezionate fra le oltre 180 spedite da artisti e studiosi che da ogni angolo del mondo hanno risposto alla call pubblicata da Portobeseno e FLK lo scorso anno, scaduta il 31 dicembre 2014.
«Installazioni acustiche saranno sparse nei diversi spazi del castello, e saranno visitabili per tutto il periodo del convegno, i concerti e le sessioni d’ascolto saranno tenuti nei bellissimi spazi del bastione nord del Castello – spiega Davide Ondertoller, curatore del festival Portobeseno – In breve, abbiamo cercato di fornire uno sguardo ampio sugli studi e le attività correlate coi temi del paesaggio sonoro, sperando che siano anche di interesse per un vasto pubblico. I luoghi, gli abitanti, ma anche i tempi e le diverse pratiche di comunicazione comportano in maniera inevitabile una molteplicità di identità sonore. Con questo tema si vuol proporre una suggestione trasversale a tutte le discipline della scienza e dell’arte che, ognuna secondo il proprio modo di ascoltare, di sollevare i problemi e di dare risposte, si interessano degli aspetti sonori del paesaggio e della relazione con chi in esso abita. Ospitando “Soundscape & Sound Identies”, il festival Portobeseno offre un’occasione per confrontarsi e stimolare la riflessione intorno al tema dell’identità sonora, per dialogare all’interno della comunità acustica e per offrire una panoramica sugli studi e sulle ricerche sonore internazionali».