Finalità
Il comitato intende perseguire esclusivamente la seguente finalità: Per ricordare Francesco Arrigoni, scomparso all’improvviso nell’anno 2011, la famiglia e un gruppo di amici hanno creato un premio a lui intitolato. Giornalista di grande rigore nel campo dell’enogastronomia, appassionato scalatore, cittadino impegnato nel sociale: questo è stato. Il premio nel nome di Francesco non può dunque prescindere dal suo humus di uomo e cittadino. E’ destinato a chi, nel campo dell’enogastronomia, abbia progettato e/o realizzato un’azione dal forte contenuto etico.
Il premio
Viene attribuito da una giuria che ha per presidente Antonella Colleoni, moglie di Francesco, e suo figlio Dante tra i giurati – gli altri giurati sono amici di Francesco e compagni di strada – ha cadenza annuale e viene assegnato, il giorno del compleanno di Francesco, il 4 maggio appunto “a una iniziativa contraddistinta da una forte valenza etica”.
Consiste in 5.000 (cinquemila) euro e un oggetto artistico ogni anno diverso ma con tre caratteristiche fisse:
un pezzo di roccia, a ricordare la passione di Francesco per la montagna e le arrampicate, un cuore a ricordare la sua generosità (fino all’espianto degli organi) e la sua passione civile.
E qualcosa che spunta dalla roccia, forse una vite, perché gli uomini possono morire, le idee no: sono come semi, portati dal vento o dagli uomini di buona volontà.
Francesco Arrigoni
Giornalista bergamasco di schiena dritta, morto improvvisamente a 52 anni, ha avuto una vita breve ma ha saputo riempirla di cose buone e giuste.
Allievo di Luigi Veronelli, fondatore e direttore del Seminario Veronelli, è passato alle pagine del Gambero rosso e poi, negli ultimi dieci anni, a quelle del Corriere della Sera.
Ha scritto di vini e cibi non per hobby ma per profonda passione e competenza: è stato cuoco, ha lavorato le vigne.Come molti di quelli che amano la terra (iniziale maiuscola o minuscola, a piacere) ha coltivato una visione etica.
Lo accompagnava la fama di avere un brutto carattere, condivisa con quelli che hanno un carattere che brutto non è, ma forte, serio, allergico a lusinghe e tentazioni, contrario a mode, sguaiataggini e violazioni assai frequenti nel mondo del mangiare e bere. Non gli piaceva stare in prima fila sotto i riflettori, piuttosto in un angolo, ma illuminato dalla sua competenza e coerenza, oltre che dalla stima degli addetti ai lavori.
Per tutte le informazioni: www.comitatofrancescoarrigoni.org