Gio. Nov 21st, 2024

Paolo Icaro, Ideal biography, 1977 (particolare) Foto: Nancy Nina 1977 Courtesy dell'artista e P420, Bologna

Protagonista del panorama artistico italiano degli ultimi cinquant’anni, Paolo Icaro ha portato avanti una rigorosa ricerca teorica e formale che ha indagato il linguaggio della scultura forzandone i confini e rimettendone in discussione la dimensione oggettuale. Il suo è un costante dialogo con lo spazio, che diventa il materiale per eccellenza da esplorare, plasmare, misurare. Muovendosi liberamente tra forme espressive differenti che spaziano dalla scrittura all’installazione, dalla performance alla fotografia, Icaro ha preso parte ai momenti cruciali di fondazione dell’Arte Povera in Italia confrontandosi contestualmente con quanto avveniva in quegli anni oltreoceano.

La sua scultura prende forma da una materia trattata con levità, da gesti minimi, dall’indagine e dalla misurazione di un corpo e di uno spazio come luoghi fisici e mentali. Nella riflessione tradotta dall’artista in opera sono ricorrenti alcuni nuclei tematici quali la misurazione, l’autobiografia e la memoria, indagini che sono spesso riferite a un corpo – il proprio – e a uno spazio – o un tempo – da agire. “Questa è l’essenza del mio agire in scultura, unificare la parte intellettuale e la parte emozionale di me attraverso il materiale e l’azione delle mani” (Paolo Icaro).

La mostra Appunti di Viaggio, 1967-2014, realizzata in collaborazione con Extra City Kunsthal, Anversa, dove verrà ospitata nel 2015, consiste in una selezione che attinge alle varie famiglie di opere realizzate da Icaro, a rappresentare e ricostruire tutti i nuclei fondanti della sua ricerca e i paradigmi ricorrenti del suo percorso, dalla fine degli anni Sessanta a oggi. In mostra alcuni lavori chiave della sua produzione, come Black Gate (1967), Cumulo rete (1968) e gli Esercizi della mano destra sulla mano sinistra (1974), si affiancano ad altri mai esposti, come il ciclo fotografico Nicchie (1974), Clear Peace (1977-2014) e Stella Sirio, riattivazione dell’azione documentata nel 1969, oltre a un intervento concepito per gli spazi di Peep-Hole.

Durante la mostra verrà organizzato un workshop con l’artista nell’ambito del programma Effetto Venturi al Museo del Novecento, e per analizzare ancora più a fondo il suo modus operandi sarà a lui dedicato il prossimo numero di Peep-Hole Sheet #23 in uscita a gennaio 2015, ed. Mousse Publishing.

Un ringraziamento speciale a Lara Conte per la consulenza curatoriale.

 

P420

Piazza dei Martiri 5/2 – 40121 Bologna

www.p420.it

Fino al 7 febbraio 2015