Scegliete un giorno, abbandonate lo stress e la frenesia del lavoro. Lasciatevi andare. Vi ritroverete catapultati in un percorso di racconti e storie di grande impatto, viste con gli occhi di due maestri della camera oscura, due maestri dell’analogico.
Di Giuseppe Ianniello
Dal 18 novembre al 1 febbraio 2015, sarà possibile ammirare i lavori fotografici di due interpreti della fotografia, Gianni Berengo Gardin ed Elliot Erwitt, presso l’auditorium parco della musica di Roma. “Un’amicizia ai sali d’argento” è quella tra due fotografi, messa a confronto in 120 scatti che ripercorrono ben 50 anni di mondo. “Non sono un’artista, sono solo un fotografo che documenta la sua epoca. A Elliott mi accomuna questo. Abbiamo la stessa concezione della fotografia.”, esordisce Gardin all’incontro con il suo pubblico. I loro indici sono stati in grado di immortalre momenti stupefacenti della vita di tutti i giorni. Così, si passa da storie d’Italia come una semplice giornata in piazza, un paesaggio toscano degli anni ’60, un bacio senza volto sotto i portici veneziani a Marilyn Monroe, funerali di Kennedy, incontri a Washinghton D.C. , Nixon e Krusciov a Mosca, Ernesto Che Guevara sorridente e molto altro. Stesso sapore. L’Italia genuina, vera, d’altri tempi incontra personaggi che in quei tempi avevano molto a cui pensare. Un mercato in bianco e nero dunque, ogni foto con la sua storia, con la sua voce. Ogni immagine una bancarella pronta a raccontarsi. Chi sussurra e chi, invece, grida. Chi sorride e chi, al contrario è pensieroso. Una carrellata di bianco e nero. Dal 1950 fino alle ultime navi da crociera che approdano nei porti per Gardin e l’ultimo lavoro sulla scozia per Erwitt. Bianco e nero che, in un attimo, diviene colore.