Uomini sospesi a un filo tra le nuvole, arrampicati sui tralicci in costruzione, figure minuscole che quasi si perdono in tubi giganteschi e muraglie di cemento infinite. Sono immagini di grandi lavoratori, dediti a un non comune impegno quotidiano, talvolta costretti al rischio, orgogliosi della consapevolezza di partecipare alla costruzione di una nazione. Protagonisti a volte anonimi della Mostra “L’energia del lavoro.
Comunicato a cura di Veronique Enderlin
Uomini e donne in Aem tra Milano e la Valtellina”, sono ritratti inconsueti dell’Italia che cresce socialmente con il lavoro in ufficio e sui grandi cantieri, scoprendo le colonie estive e gli sport invernali, conquistando l’autonomia delle giovani donne grazie al lavoro, vivendo la vita corale all’interno dell’azienda, con le sue regole e i suoi ritmi. Non sono solo scatti di grandi firme della fotografia italiana (Antonio Paoletti, Francesco Radino, Gianni Berengo Gardin), ma veri e propri reportage aziendali, foto-ricordi che lasciano il segno per la loro verità storica e sociale.
Ancora una volta le iniziative della Fondazione Aem sono indirizzate alla valorizzazione dei preziosi materiali fotografici conservati nei propri archivi, immagini dell’azienda, dei suoi lavoratori e del territorio lombardo, in particolare milanese e valtellinese (in tutto 200.000 immagini).
Dopo il successo nel 2013 della mostra ‘Luci nella città’, oggi la Fondazione Aem – Gruppo A2A traendo la storia dai propri archivi regala alla città ricordi collettivi, aneddoti e ritratti.
La mostra “L’Energia del lavoro” rappresenta un secolo di imprese, progresso, passione professionale tra Milano e la Valtellina negli stabilimenti, nei cantieri e negli uffici dove si produce, si orienta, si trasmette, si misura la luce.
Alberto Martinelli, Presidente della Fondazione Aem, descrive “un’epoca epica, nella quale una pluralità impressionante di lavoratori ha contribuito con sacrificio e dedizione alla crescita e all’industrializzazione del nostro territorio; dove è anche opportuno scorgere in controluce il doloroso prezzo del progresso richiesto dalle grandi opere elettriche, sia tra le montagne valtellinesi sia nel capoluogo milanese, in termini di vite umane e sofferenza”. Parlando dei lavoratori: “Una comunità solidale di uomini e donne, di operai, tecnici, impiegati e dirigenti, che ben testimonia la sua importanza nel territorio anche in termini numerici: dagli iniziali 400 addetti del 1910 i lavoratori Aem salirono a 1.226 nel 1938, per raggiungere quota 2.337 nel 1958. Nel 1981, con l’annessione del servizio gas e la trasformazione in azienda “energetica”, in Aem si sfiorarono i 4.000 dipendenti, senza considerare il vasto indotto dell’impresa tra Milano e la Valtellina. Con gli anni Ottanta termina il nostro racconto ma non la storia dell’azienda, destinata a diventare un grande gruppo multiservizi con la fusione tra Aem e Asm.”
Casa dell’Energia e dell’Ambiente
Piazza Po 3, Milano
Fino al 23 dicembre 2014 e dal 7 gennaio al 30 gennaio 2015
Da lunedì a venerdì, dalle 9.30 alle 17.30
Ufficio stampa The Round Table per Fondazione Aem
– 340 85 25 313 – veronique.enderlin@theroundtable.it