Gio. Nov 21st, 2024

Chie Art Gallery presenta la mostra “Sottosopra/Upsidedown”, una collettiva curata da Maria Irene Vairo e Patrizia Dall’Occhio. La mostra affronta il tema dell’arte come strumento capace di esprimere una nuova visione del mondo e di invertirne i canoni tradizionali, così com’è stato fatto col modernismo: come la centralità del soggetto, l’impostazione figurativa realistica, la scelta di un determinato e ripetuto soggetto, scelte tematiche correnti come il ritratto, il paesaggio, la natura morta.

Ogni artista attraverso le sue opere, esprime un modo volutamente distorto di vedere le cose e capace di innovare anche gli oggetti apparentemente più banali, coinvolgendo l’osservatore nella scoperta del nuovo.

 

Fiona Brenninkmeyer

La pittura di Fiona, olio su tela, tende ad un’espressionismo contenuto, che si manifesta sia in vedute di paesaggi urbani dismessi, sia in oggetti inusuali o visti in modo inusuale, come in questa occasione in cui presenta tre tele con protagonisti dei lampadari visti dal basso, di cui riesce a cogliere un’espressione tra il leggiadro e il malinconico, immergendoli in un’atmosfera rarefatta e magica.

Maria Camassa

Dopo la laurea in Storia dell’Arte presso Cà Foscari a Venezia ha collaborato con il teatro La Fenice e la Biennale nella sezione Musica Arte e Teatro. Attualmente vive e lavora a Milano dove si occupa di restauro di opere d’arte, interior design e jewellery. Le suggestioni della sua pittura risentono della tradizione romantica e surrealista insieme, il romanticismo come ricerca verso l’assoluto e il surrealismo come veicolo che ci avvicina alla parte più onirica e visionaria della nostra realtà individuale e personale. La sua cultura classica le dà una profonda conoscenza del valore degli archetipi che rappresenta nelle sue opere.

Iraceia De Oliveira

Nella ricerca di Iraceia, l’elaborazione della tecnica del collage si mescola alla pittura, dando origine a dei lavori che lei definisce “articolati”, formati da tele piccole di varie dimensioni, collegate tra loro da cerniere, con la possibilità di ruotare una rispetto all’altra e assumere ogni volta una diversa conformazione e quindi dando origine ad un nuovo oggetto ad ogni movimento/rotazione delle parti che le compongono.

Giuseppe Festino napoletano d’origine, ha iniziato l’attività d’illustratore a Milano frequentando nello stesso tempo l’Accademia di Brera, specializzandosi nell’illustrazione in bianco e nero ed in un suo particolare surrealismo, come quello delle opere qui presentate. Ha lavorato per agenzie di pubblicità, case discografiche e alla realizzazione di manifesti cinematografici, oltre ad aver collaborato con editori tedeschi e francesi. Sue opere si trovano presso collezioni private in Europa e negli Stati Uniti.

Dries Ketels

Giovane artista belga, nei suoi lavori a tecnica mista notiamo il riferimento al tema dell’acqua: in una materia liquida i vuoti si dispongono a volte a formare dei paesaggi, più spesso dei volti con espressioni da trovare casualmente, con predilezione per i colori freddi. Si può inoltre notare un riferimento al mondo della biologia ed agli organismi unicellulari.

Marco Melodia

Nato a La Spezia, figlio di Davide pastore protestante, inizia professionalmente nel campo della fotografia, poi segue una sua via spirituale che lo porta in India e ritorna quindi in Italia a lavorare nel commercio ed in altre perdite di tempo ed energia. Riprende definitivamente la strada artistica dal Duemila ed esprime un’ arte fuori dal tempo, originale, non imitazione o moda, pittura ed immagini che nascono spontanee da una profonda riflessione sullo spirito umano.

Gisella Mura

Artista oristanese, dipinge prevalentemente la figura femminile, con riferimento al tema della donna moderna, collegandola all’icona della dea madre-natura sarda. Le sue donne sono assorte in un mondo sfumato, dove manifestano oltre ai propri sentimenti una carica di energia vitale e anche di sensualità, in un’atmosfera ricca di pathos. La luce, riflesso di un fuoco che imprigiona i sentimenti e le speranze, avvolge le figure in un anelito di purificazione e libertà interiore. Interessante è anche la tecnica: stucco, gesso, acrilico e smalto, oltre a dare consistenza materica alla tela aggiungono significato al soggetto.

Gilberto Sossella

Nella pittura geometrico-informale di Gilberto Sossella, si incrociano dei riferimenti: l’interpretazione geometrico-simbolica dell’acqua e dei suoi abitanti-pesci, dei suoi oggetti-vele; la figura e i particolari del corpo umano fino all’anatomia, scomposti e ricostruiti sulla tela in modo sapiente. Colori caldi e freddi partecipano della stessa stesura cromatica, combinati in modo equilibrato e armonioso. Vi è un senso di movimento, reso in modo pacato e bilanciato dall’equilibrio delle masse geometriche e cromatiche.

Domenico Zanon

Le fotografie di Zanon sono il risultato dell’analisi chimica dei cristalli al microscopio: egli prepara, in laboratorio, delle combinazioni di cristalli che poi fotografa e in alcuni casi elabora; ne risulta un mondo fantastico fatto di colori e di forma, che prendono spunto dalla disposizione dei cristalli e delle polveri, richiamando paesaggi urbani e naturali immersi in un’atmosfera irreale. Le sue sperimentazioni vengono poi stampate su carta fotografica e su lastre di alluminio.

Testi critici di Maria Irene Vairo e Patrizia Dall’Occhio

 

Chie Art Gallery

di Chie Yoshioka

V.le Premuda, 27 – 20129 Milano

Fino al 26 ottobre 2014

www.chieartgallery.com