Marsèlleria è lieta di presentare, da giovedì 23 ottobre a sabato 29 novembre 2014, una mostra personale del duo artistico Invernomuto. L’esposizione vuole offrire una vera e propria ricognizione sulla produzione e la ricerca artistica condotta negli ultimi tre anni dal duo composto da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, ed è concepita come una narrazione-riflessione intorno ai temi che danno origine a un percorso vario e articolato, ma al contempo armonico e coerente.
Comunicato a cura di PCM STUDIO, Press Office Marsèlleria
La mostra illustra tutti gli elementi connotativi del lavoro di Invernomuto, orientato in particolar modo all’indagine sui processi di trasformazione culturale e che nella poetica del duo combina tra loro rituali popolari, simboli folkloristici e di matrice urbana. Il tutto rielaborato attraverso l’impiego di linguaggi eterogenei come immagini in movimento, suono, installazione.
Una poetica complessa quella di Invernomuto, che invade i tre piani della galleria concepiti come tre ambienti distinti, ma tra loro contigui e in dialogo per affinità tematica e di ricerca.
La mostra si articola secondo un percorso che segue una ritmica non cronologica, in cui saranno presentate sculture e opere video, adattate e trasformate per l’occasione agli spazi di Marsèlleria, insieme a una serie di installazioni inedite, appositamente concepite.
Il percorso prende avvio da un punto di accesso allo spazio studiato per il progetto, eccezionalmente ribassato di un piano (-1), con lo scopo di invitare il pubblico a una esplorazione della mostra che proceda verticalmente, dal basso verso l’alto.
Ogni ambiente ha un titolo che corrisponde a un luogo realmente esistente; titoli fortemente evocativi, che introducono il tema e l’atmosfera che vi si incontrerà.
Il ciclo Negus – documentario espanso che traccia una linea immaginaria tra Vernasca (Piacenza), luogo natio di Invernomuto, l’Etiopia e la Giamaica – è l’opera, o forse più precisamente il ciclo di opere, maggiormente presente in mostra. Negus trae origine da un preciso avvenimento storico, risalente all’epoca dell’occupazione italiana in Etiopia: nel 1936 un soldato, ferito, fu costretto a far ritorno a Vernasca. Per festeggiare questo ritorno la comunità organizzò un festoso ma al contempo oscuro rituale, bruciando nella piazza del paese l’effige di Haile Selassie I, ultimo Negus di Etiopia nonché figura messianica secondo il culto rastafariano, sviluppatosi in Giamaica negli anni ’30. Il progetto di Invernomuto segue in partenza una traccia biografica, ma si espande e cresce congiungendo Vernasca, l’Etiopia e la Giamaica, secondo un percorso a due vie: alcuni momenti cruciali del passato coloniale italiano sono posti in relazione con le simbologie della tradizione rastafariana.
Negus è un ciclo in progress, un’opera “continua” che come un filo rosso si snoda lungo un percorso che a tratti conduce la ricerca verso la sua stessa rigenerazione: nato come un progetto filmico, recentemente ha dato vita a una direzione più scultorea e installativa, i lavori di questa nuova fase di Negus sono presentati in mostra a Marsèlleria e sono stati raccolti nella personale “I-Ration” a cura di Emanuele Guidi, presso ar/ge Kunst di Bolzano (2014) e nella collettiva “Glitch. Interferenze tra arte e cinema in Italia” a cura di Davide Giannella, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2014).
Marsèlleria
Via Paullo 12/A – Milano
info@marselleria.org
Orari
lunedì – venerdì 10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00
sabato e domenica su appuntamento