Gio. Nov 21st, 2024

Perche il gesto? L`attenzione si sofferma su di esso in quanto la parte piu facilmente osservabile del linguaggio del corpo. Si tratta della comunicazione non verbale innata o acquisita, ma sempre spontanea e non codificata. Allora l`artista scopre l`azione continuativa del gesto, inconsapevolmente guidato, che crea con smalti e acrilici, colati, gettati, sfumati o netti. Una cheironomia a colori che la storia dell`arte ha etichettato come Pittura d`azione (Action Painting) con l`indiscusso pioniere Jeckson Pollock: “Quando sono dentro i miei quadri, non sono pienamente consapevole di quello che sto facendo. Solo dopo un momento di “presa di coscienza” mi rendo conto di quello che ho realizzato”. Per il maestro della folle e insensata frenesia dei colori creare e pari a capire, realizzare, raggiungere tramite l`azione una cognizione, prima inesistente. Un tale procedimento, dunque, induce a pensare a una pratica meditative che si concenrta esclusivamente sull`eecuzione del gesto, una Mudra. Sotto forma di movimenti (o la loro assenza), danze, pose il gesto e` volto a raggiungere l`illuminazione, l`iniziazione o comunque una forma superiore di essere. Quest`ultima potrebbe essere l`opera d`arte quale “presa di coscienza” della creativita`. Walter Ricci, l`artista ravennate a cui la galleria Wikiarte dedica una personale dal 18 al 30 di ottobre p.v., e` pienamente consapevole che la sua arte si avvicina e fa sua la filosofia suddeta del gestire l`emotivita` creativa. Ogni opera e` un sentimento, il tessuto di emozioni policromi che costruisce un carattere oppure il groviglio del caos mentale. Follia ed armonia si fondono per guidare una mano, sempre pronta a non obbedire alla ragione ed evitare ogni senso regolare. I getti di colore sono, allora, delle scritture che appartengono al linguaggio intimo di Ricci, decifrabile solo dal suo creatore. All`osservatore rimane la sensazione (e non il senso!) che l`oggetto artistico ha sintetizzato ed emana con continuita, la stessa che ha guidato il gesto impulsivo. L`intero operato di Ricci e` segnato da un`autonomia dei materiali e degli agenti: l`atto della mano non e` guidato che dai meccanismi muscolari, il colore non e` diretto che dalla legge gravitazionale, il risultato non e` dipendente che dal proprio insieme. Si potrebbe parlare di un`assenza dell`arte, intesa nel suo significato primi, quello del ars = maestria artigianale, e ricollegarla, piuttosto, a quello generazle di attivita umana di espressione estetica. L`arte rimane, dunque, strettamente conessa alla capacita` di trasmettere emozioni e messaggi soggettivi generati da altretanto soggettivi codici artistici. La sublimazione dell`atto pittorico, nel caso di Ricci, e` volto, dunque, all`espressione estetica dell`interiorita` umana. Ogni opera, comunque, con tonalita`, dinamica dei tratti, sfondi o impostazione tradisce un`intento ragionato di creare un determinato clima emotivo e dialogare, cosi, a livello psicosomatico con l`osservatore. Dalla cromoterapia alla stereogramma di stimolazione, l`opera di Ricci dimostra come e` condizionabile l`occhio umano e quanto e` debole il conscio davanti ai stimoli visivi. La semplice esposizione a un`opera d`arte determina, cosi`, il nostro umore attuale senza un`elaborazione consapevole del percepito da parte del soggetto. E` il paradigma della stimolazione subliminare quale priorita` di tutte le arti. (Denitza Nedkova)

Presentazione critica a cura di Denitza Nedkova

Curatrice mostra: Deborah Petroni

 

Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte

Via San Felice 18 – Bologna

Durata mostra ed Eventi correlati

Date mostra dal 18 ottobre al 30 ottobre 2014

Orari Galleria dal mercoledì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato

martedì e domenica dalle 15.00 alle 19.00

lunedì chiuso

www.wikiarte.com