Gio. Nov 21st, 2024

In galleria un’antologia di lavori in cui l’artista esplora la questione del dolore alternando una vicinanza intima con il soggetto ad un’osservazione più distante e prudente. Venendo da un paese in conflitto, Nawras Shalhoub non ha avuto altra scelta che quella di essere in contatto con il dolore, sia fisico che morale. Pertanto la sua ricerca artistica è lo strumento che usa per entrare in contatto con la sofferenza, propria e degli altri, e per trasformarla in energia.

Comunicato a cura di Irene Guzman

 

“La cosa migliore di una guerra è la sua fine: la fine dell’occupazione, la fine del dolore, la speranza che il domani arrivi senza bombe e senza morti, senza proiettili e senza muri; i muri non restano nella storia, forse durano qualche decina di anni ma non di più, chimere nell’esistenza di un popolo. Il muro di cemento e il muro nelle menti, non si nasconde, è visibile, palpabile e lascia delle tracce nei corpi e nelle anime; un muro con il quale si può convivere, che si vede quando ci si abita di fianco, che ci impedisce di andare a vedere i nostri alberi e i nostri vicini, a volte la nostra famiglia, frontiera interna; un muro che si può scegliere di distruggere, con il quale si può scegliere di non convivere, bisogno di liberazione e di grandi paesaggi; per raggiungerli, immaginiamo un “dopo i muri”. Eccone un pezzo, un regalo per te, amore mio, un regalo per tutti.” NS

Nawras Shalhoub è nato nel campo profughi palestinese di Yarmuck in Siria nel 1974. Rientra con la sua famiglia in Palestina solo nel 1994, e rimane nella Striscia di Gaza fino al 2001. Diplomato alla Scuola di Belle Arti di Strasburgo nel 2007, vive ora in questa città . Profondamente attaccato alla sua terra, la Palestina, la sua opera si impossessa della sua vita, ma mira a fornire un messaggio universale, esplorando il punto in cui la sofferenza e l’amore collidono, impossessandosi di materiali e mescolando esperienze inaspettate con un sorprendente senso dell’umorismo. Dal 2008 al 2012, ha partecipato ad una residenza artistica nella città di Strasburgo. I suoi lavori, che abbracciano tanto la pittura quanto il video, le installazioni e la scultura, sono stati esposti in Italia, Corea, Emirati Arabi Uniti, Francia e Palestina tra il 2008 e il 2013.

 

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