Gio. Nov 21st, 2024

L’esposizione “Il Crocifisso di Cividale e la scultura lignea nel Patriarcato di Aquileia al tempo di Pellegrino II (secoli XII-XIII)” presenta un quadro inedito (non solo al grande pubblico) sulla grande entità statuale e politica, ma anche religiosa, culturale ed artistica, che fu nel pieno del Medioevo il Patriarcato di Aquileia, feudo del Sacro Romano Impero per volontà dell’imperatore Enrico IV. Una realtà che univa terre che andavano dall’Istria alla Carinzia alla Stiria, dalla Carniola al Veneto, dal Friuli al Trentino Alto Adige e alla Lombardia.

Comunicato a cura di Stilo S.r.l. Ufficio Stampa, Alessandro Cesare

 

Cividale, più difendibile di Aquileia, ne fu la vera capitale, fino al 1251 al comando di patriarchi di stirpe e cultura germanica. Nord Europa e Bisanzio, ma anche l’eredità romana di Aquileia, trovano suprema sintesi artistica e sentimentale nel Crocifisso di Cividale (venerato nel Duomo di Santa Maria Assunta di Cividale) capolavoro di caratura europea e sintomo del ruolo di capitale anche artistica della città, tra le pochissime opere di quell’epoca conservatesi nell’intero Continente per qualità e dimensioni. Sarà proprio questo il simbolo della mostra ospitata nel Museo Nazionale di Palazzo de Nordis: un capolavoro prototipo per altri esemplari diffusi nelle Chiese del Patriarcato aquileiese per gran parte del Duecento.

Tra le opere più importanti esposte a Cividale, in prevalenza crocifissi, si ricordano il colossale Christus triumphans della Cappella Bresciani di Cervignano del Friuli, già documentato ad Aquileia nella distrutta Basilica dei Santi Felice e Fortunato, il Crocifisso della chiesa parrocchiale Leoben in Stiria e quello di Cerknica in Carniola (Lubiana, Narodna galerija). Si avrà inoltre la possibilità, mai avuta fino a ora, di ammirare il Crocifisso di Cividale accanto alle sue derivazioni dirette di bottega che sopravvivono in terra istriana: il Crocifisso di Montona (Motovun), oggi nel Museo della Basilica Eufrasiana di Parenzo (Poreč), e quello di Gallignana (Gračišće).

Ma anche varianti tipologiche come il raffinato Crocifisso custodito nella cattedrale di San Giusto a Trieste, nonché la coppia appena restaurata dei Dolenti della Vergine e San Giovanni che solitamente completavano la scena della crocifissione, già ricoverati nel tempietto di Santa Maria in Valle a Cividale (Museo Nazionale di Palazzo de Nordis).

«La mostra – spiega il curatore Luca Mor – si prefigge di riunire i maggiori esempi di scultura lignea tra XII e XIII secolo nel contesto altoadriatico. Si tratta essenzialmente di crocifissi, spesso di grandi dimensioni, talvolta mai esposti o ammirati da vicino, che concorreranno sensibilmente a chiarire gli accenti internazionali dei modelli individuati e delle soluzioni figurative prevalenti. Di qui la necessità di coinvolgere anche opere significative degli ambiti limitrofi – aggiunge – storicamente oggetto di scambio o ascendenza culturale con quello patriarcale, muovendo quindi dalle odierne suddivisioni di Friuli Venezia Giulia, Carniola slovena, Istria, Veneto, Alto Adige, Tirolo, Stiria, Carinzia, fino a raggiungere in Baviera quelli che furono i territori dell’impero. Il tutto vuole confermare la natura cosmopolita e strategica del Patriarcato».

 

Museo Nazionale di Palazzo de Nordis

Piazza Duomo 5 – Cividale del Friuli (Ud)

Orari della mostra: da mercoledì a domenica dalle ore 11 alle ore 19.

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: www.passepartout.coop