Mar. Lug 16th, 2024

Per il terzo anno consecutivo il pittore olandese Twan Kuhlmann espone le sue opere a Matera presso la galleria d’arte dell’Associazione culturale “Casa D’Imperio” in via D’Addozio 39. L’Artista sostiene di ispirarsi profondamente a Matera e dintorni perché la natura selvaggia, la impressionante cultura, la storia antica e l’arte si alternano costantemente in rapida successione. Inoltre gli stili di vita della gente, la cordialità e la predisposizione all’amicizia (oltre ai buoni cibi) lo invitano ulteriormente a trascorrere almeno un mese all’anno per lavorare e vivere a Matera. Quest’anno tutte le sue opere sono ispirate a questa città.

Comunicato a cura di Nicola D’Imperio

 

Il pittore nelle sere della sua mostra lo si vede in piedi, fermo per strada, statuario, all’angolo tra via Fiorentini e via D’Addozio, al centro c’è la vecchia “casa D’Imperio” dove sono accolte le sue tele, a sinistra la chiesa di San Pietro Barisano, a destra, più lontano, quella di Sant’agostino, in fondo l’ombra scura dell’alta Murgia materana. E da questa postazione accarezza le sue creature e studia le luci, i colori, le ombre, le voci, il soffio del vento, la poesia dolce e amara dei Sassi

Twan Kuhlmann è nato a Tegelen, nei Paesi Bassi, nel 1950. Si è interessato all’arte sino dall’infanzia, a 18 anni è andato negli Stati Uniti dove ha studiato in una scuola prestigiosa di arte tessile, i suoi maestri furono Salvador Dalì, Picasso e Corneille, ottenendone un importante riconoscimento ufficiale. Negli anni a venire il suo lavoro di ingegnere progettista lo ha impegnato molto ma non lo ha distratto dalla sua innata passione, finalmente da alcuni anni ha abbandonato definitivamente la professione di ingegnere per dedicarsi esclusivamente alla pittura e ha tenuto 45 esposizioni in Olanda, Germania e questa terza a Matera. Da alcuni anni sta lavorando nel monastero monumentale di Steyl, in Olanda, dove ha allestito una sua galleria personale permanente. Nel corso degli anni ha sviluppato il suo stile che è fatto come dice lui, di “un sacco di colore”, grigi “sommessi e bianchi”, sempre su grandi tele. I suoi quadri non sono mai facili, al contrario va alla ricerca del complicato di apparentemente difficile interpretazione, che esprime forti sensazioni.

Noi che conosciamo l’arte che permea ogni anfratto dei Sassi di Matera o delle Gravine materane, e la sua storia e la cultura millenaria dell’uomo, per cui, a ragione, la città si è candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019, e siamo sicuri del suo successo, siamo abituati ad altre rappresentazioni; queste di Kuhlmann sono di una novità assoluta, quasi sconcertante.

Kuhlmann si ispira a tutto quello che fa, che sente, che lo circonda, che esperimenta e che avverte sensorialmente, e lo interpreta con tanto colore, luce e irruenza. E’ quasi una sfida al pubblico per vedere se riesce ad andare oltre, a leggere tra le righe, a capirne il significato. E così l’artista colloquia con la gente, la conduce per mano, perché è convinto che l’arte è accessibile a tutti, anche una pittura difficile come la sua. Ma, a parte il significato, quelle che contano sono le forti sensazioni che Twan riesce a trasmettere ed è questo il vero obiettivo della pittura, non importa se queste sono di felicità, di orrore, di allegria, di ansia, di euforia, di impetuosità, di irrequietezza, di malessere, o, al contrario, di pace interiore, o ancora di meraviglia, di mistero, di passione, di turbamento dell’animo, di piacere o, al contrario, di disgusto, o, ancora, di pudore, di riservatezza, di rabbia, di quiete o di raccapriccio, di sconforto, di esaltazione, di forza, o, infine, di serenità.

L’arte è tale se evoca sensazioni e quanto più queste sono intense più l’arte diventa sublime e nella pittura di Kuhlmann le percezioni psichiche sono così forti che si materializzano spesso in vere percezioni sensoriali, e se si scorre con sguardo e spirito attento la sua mostra, queste ci sono tutte.

 

Casa D’Imperio

Via D’Addozio 39, Sasso Barisano – Matera

21 giugno – 20 luglio 2014