Via Lewandowsky (*1963) indaga il luogo stesso di Casa di Goethe e gli oggetti qui raccolti che rimandano alla presenza del poeta. Cosa rende così affascinanti queste stanze più volte ristrutturate e restaurate e che ormai non hanno più molto in comune con il luogo in cui un tempo Goethe soggiornò? Quali elementi dell’architettura e dell’arredo ci danno oggi la certezza di essere nel posto giusto?
Nella mostra “Korrekturen – Correzioni” è il museo stesso a essere in esposizione, questo grazie a minime intervenzioni fotografiche e acustiche e alle installazioni. Prospettive di elementi apparentemente insignificanti come angoli di parete o il soffitto vengono messi a confronto con la loro immagine fotografata creando così un gioco di ambivalenze tra autenticità e riproduzione. Anche il brusio dell’aria condizionata o una livella elettronica che misura una stanza fanno parte di una ricerca di ricostruzione dell’Aura di un luogo. Mettendo in mostra l´apparentemente invisibile si può ascoltare qua e là nelle stanze del museo il sogno dei fagiani di Goethe. Il testo di Goethe scelto dal poeta tedesco Durs Grünbein apre una nuova prospettiva che simile al gioco degli specchi e delle fotografie affida il concetto della presenza reale di Goethe in questi spazi all’immaginazione del visitatore.
Casa di Goethe
Via del Corso 18 (Piazza del Popolo) – 00186 Roma
Ingresso gratuito